Riserva Le Bine

Riserva Le Bine

Una visita nella riserva si può trasformare in un salto nel passato, un’occasione per osservare le trasformazioni operate dall’uomo sull’ambiente circostante. Infatti la palude, tutelata come riserva naturale regionale, si è formata in seguito ad un intervento di rettificazione dell’Oglio effettuato alla fine del XVIII secolo, per garantire la navigazione sul fiume. Successivamente, il meandro abbandonato si è impaludato. Attualmente questa parte è visitabile “dall’alto” percorrendo l’argine maestro dell’Oglio sulla riva destra (lato Calvatone (CR)). Il resto della riserva è occupato da arboricoltura da legno e da aree interessate da progetti di rinaturalizzazione.

Nella riserva è presente una colonia di aironi cenerini in netta crescita (da una coppia del 1995 alle 137 del 2007) e saltuariamente nidificano l’airone rosso ed il falco di palude. Una delle specie più interessanti da cercare è la rana di Lataste, una rana “rossa” endemica della pianura padano-veneta. Si segnala la presenza di alcune coppie di Averla piccola, un piccolo passeriforme che sembra in calo nel resto del territorio, il gradito ritorno della rondine, del picchio verde, della sterpazzola e di molte specie di farfalle notturne.

Vincoli di protezione: nel 1973 è stata istituita l’Oasi di protezione e nel 1987 la Riserva Naturale Orientata con Delibera del Consiglio Regionale n° 769 del 1.10.1987. L’area è inoltre S.I.C. (IT20A0004) e ricade nella Z.P.S. “Oglio Sud” (IT20B0401).

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